VENERDI 23 GENNAIO ORE 21.15
Teatri Divaganti / Lab 9
FUORI GIOCO DI RIENTRO
di e con Andrea Mitri
regia Alberto Di Matteo, Silvano Panichi
Nello spettacolo di Mitri, ex-calciatore professionista, le due figure, quella del calciatore e quella dell’attore si fondono per dar vita ad un lavoro che attraverso le regole del “gioco” teatrale racconta da un punto di vista privilegiato (quello dei calciatori) uno spaccato del mondo agonistico del calcio.
Fuorigioco di rientro è nel gergo calcistico il ricevere palla in posizione regolare ma proveniendo da una situazione di fuorigioco al momento dell’inizio del passaggio.
Andrea Mitri, ex-calciatore professionista a livello anche di serie B ed attualmente tra le varie cose attore nell’ambito dell’improvvisazione teatrale, prova in qualche modo a rientrare in quello che è stato per molto tempo il suo mondo, vedendolo dalla posizione privilegiata di chi da quell’ambiente si è staccato ed ha nuovi strumenti per ricordarlo ed analizzarlo. Un ritorno solo apparentemente nostalgico, ma in realtà ricco della vitalità di chi reincontrando un ambiente conosciuto è in grado di coglierne con ironia esagerazioni e vezzi.
Utilizzando il teatro di narrazione, il cabaret, il lavoro sui personaggi e qualche brano di Sheakespeare, l’attore, solo in scena, prova a raccontare per passaggi laterali la vita dell’immaginario Mirko Botteghi, calciatore troppo presto frenato dagli infortuni; cercando di regalare allo spettatore una visione dall’interno, di un mondo troppo spesso visto dall’esterno in maniera esaltativa oppure viceversa all’occorrenza deni-gratoria.
Ne esce un percorso divertente e divertito tra figurine probabilmente dismesse del calcio: da quella più nota di Gianni Rivera fino ad altre probabilmente sconosciute ma in grado di raccontare allo spettatore un mondo dove ancora non esistevano i campi di erba sintetica.
Un viaggio tra le persone a convalidare la tesi di Velasco, allenatore della nazionale di pallavolo brevemente prestato al calcio, che comunque aldilà di tutto, il calcio rimane sempre un gioco in cui ventidue uomini in mutande si divertono ad inseguire un pallone.
Teatri Divaganti / Lab 9
FUORI GIOCO DI RIENTRO
di e con Andrea Mitri
regia Alberto Di Matteo, Silvano Panichi
Nello spettacolo di Mitri, ex-calciatore professionista, le due figure, quella del calciatore e quella dell’attore si fondono per dar vita ad un lavoro che attraverso le regole del “gioco” teatrale racconta da un punto di vista privilegiato (quello dei calciatori) uno spaccato del mondo agonistico del calcio.
Fuorigioco di rientro è nel gergo calcistico il ricevere palla in posizione regolare ma proveniendo da una situazione di fuorigioco al momento dell’inizio del passaggio.
Andrea Mitri, ex-calciatore professionista a livello anche di serie B ed attualmente tra le varie cose attore nell’ambito dell’improvvisazione teatrale, prova in qualche modo a rientrare in quello che è stato per molto tempo il suo mondo, vedendolo dalla posizione privilegiata di chi da quell’ambiente si è staccato ed ha nuovi strumenti per ricordarlo ed analizzarlo. Un ritorno solo apparentemente nostalgico, ma in realtà ricco della vitalità di chi reincontrando un ambiente conosciuto è in grado di coglierne con ironia esagerazioni e vezzi.
Utilizzando il teatro di narrazione, il cabaret, il lavoro sui personaggi e qualche brano di Sheakespeare, l’attore, solo in scena, prova a raccontare per passaggi laterali la vita dell’immaginario Mirko Botteghi, calciatore troppo presto frenato dagli infortuni; cercando di regalare allo spettatore una visione dall’interno, di un mondo troppo spesso visto dall’esterno in maniera esaltativa oppure viceversa all’occorrenza deni-gratoria.
Ne esce un percorso divertente e divertito tra figurine probabilmente dismesse del calcio: da quella più nota di Gianni Rivera fino ad altre probabilmente sconosciute ma in grado di raccontare allo spettatore un mondo dove ancora non esistevano i campi di erba sintetica.
Un viaggio tra le persone a convalidare la tesi di Velasco, allenatore della nazionale di pallavolo brevemente prestato al calcio, che comunque aldilà di tutto, il calcio rimane sempre un gioco in cui ventidue uomini in mutande si divertono ad inseguire un pallone.